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Vai allo shop6 Maggio 2024
Un sofisticato connubio di cuoio e legno per il salotto, Lorentz è un sistema modulare che consente di creare configurazioni diverse su misura dello spazio e dei desideri di chi lo vive.
Nato nel 1980 a Madrid, David Lopez Quincoces ha scelto come casa Milano: qui, dopo una lunga esperienza al fianco di Piero Lissoni, ha fondato lo studio Quincoces-Dragò insieme alla compagna svedese Fanny Bauer Grund. Lo stile progettuale è votato a un lusso sostanziale che si esprime in linee essenziali e ricercate, sperimentali ma sempre pulite, esaltate da materiali scelti con cura e coerenza.
Tra le collaborazioni più consolidate dello studio c’è quella con Living Divani, per cui Quincoces ha firmato varie collezioni significative come Kasbah, Greene, Agra e Brasilia, solo per citarne alcune. Per la stessa azienda, in occasione dell’ultimo Salone del mobile, il designer ha presentato la collezione Lorentz, una perfetta armonia tra suo approccio e lo stile Living Divani.
Come lui stesso racconta, la collezione nasce immaginando una versione indoor della collezione Kasbah, da lui disegnata per l’outdoor e in questo passaggio da esterno a interno, si punta molto sulla scelta di materiali caldi, come la pelle e il legno. Un altro elemento fondante è la modularità che rende il sistema versatile e adattabile.
Come si chiama la nuova collezione per Living Divani e cosa la caratterizza?
La nuova collezione si chiama Lorentz e diciamo che il progetto era partito come un’evoluzione di Kasbah ma per l’indoor. Forse un filino diverso cercando di cambiare leggermente le proporzioni compattandolo un po’ di più dandogli un po’ più di versatilità a livello di componibilità. È un sistema a tutti gli effetti, non solo lineare ma anche bifacciale, a due, a “L”: è un sistema completo che ti permette di avere tanti divani.
Quali sono i colori e i materiali scelti e perché?
Colori e materiali sono i colori materiali di tutta la gamma Living Divani. Alla fine dei conti io volevo con questo approccio verso l’interno partire da Kasbah che combinava il legno con il tessuto e in questo caso qui mi piaceva l’idea di avere la possibilità di combinare tessuto con tessuto, oppure tessuto con pelle e poi introdurre il legno solo nella parte di complementi per cui il vassoio, nella parte dei tavoli centrali, nei tavoli intercalati però non a livello di struttura bensì a livello di superficie.
Proprio a proposito della collaborazione con Living Divani che cosa hai fatto tuo dell’azienda, che cosa ti ha colpito e che cosa ti ha ispirato?
Con Living Divani ormai lavoriamo insieme da più di 10 anni e secondo me è una sintonia reciproca sia a livello di metodo di lavoro che di estetica, di missione, così come umanamente da tutto il team del centro ricerca e sviluppo alla famiglia Bestetti che ormai sono parte della Italia che conosco, in qualche modo sono diventati anche una parte della mia vita e del mio progetto di lavoro e mi trovo veramente in sintonia e in sinergia con loro e a livello progettuale assolutamente molto allineati.
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