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Vai allo shop8 Marzo 2024
La designer olandese ha scelto come base Rotterdam, hub produttivo che ispira e supporta il suo lavoro creativo
Nata in Olanda, cresciuta in Nuova Zelanda, Sabine Marcelis è tornata nei Paesi Bassi per studiare design alla celebre Academy di Eindhoven per poi stabilirsi a Rotterdam, come lei stessa racconta. È una creativa versatile e senza confini, che riesce a passare con credibilità da un progetto di ricerca destinato a una galleria di nicchia, a una collezione per un’azienda come CC-Tapis, passando per una collaborazione con il marchio di cosmetici di lusso La Prairie e un’installazione site specific in Egitto. Senza snaturare il suo stile, in cui ricorrono superfici compatte, linee essenziali e regolari, colori stemperati, rotondità e trasparenze. Il metodo è quello dell’ascolto: da ogni esperienza, Marcelis trae ispirazione per la successiva.
Come trovi l’equilibrio tra l’attività di ricerca e il lavoro con le grandi aziende?
Sin dall’inizio mi sono sentita dire che non potevo portare avanti entrambe le cose e che dovevo trovare una direzione. Ma non era questo il modo in cui generavo nuove idee, ho davvero bisogno di saltare da un estremo all’altro. Da un lato c’è la collezione che ho fatto per Ikea e dall’altro l’istallazione site specific per uno spazio di fronte alle piramidi in Egitto. Sono due situazioni agli antipodi e ne ho davvero bisogno perché raccolgo tanti spunti: ricercando le soluzioni adatte per un contesto molto specifico raccolgo anche delle idee per dei progetti dal profilo più industriale.
Quindi la ricerca è come un nutrimento per il design industriale?
Cerco anche di conservare un equilibrio tra questi due contesti perché, quando lavori con un brand arrivi a dei progetti che non avresti fatto da solo, in autonomia. Talvolta è davvero una sorpresa e spesso ci arrivi proprio facendo una ricerca sul brand, acquisendo nuove informazioni che a loro volta ti fanno venire nuove idee e questo è un aspetto che mi affascina molto.
Cosa ti ha convinto a stabilirti in Olanda?
Quando ho iniziato a studiare in Olanda il mio programma era di tornare in Nuova Zelanda dopo la laurea ma poi ho iniziato subito a lavorare tanto e senza che me ne rendessi conto sono passati dieci anni e nel frattempo è arrivato un figlio con un compagno francese e quindi adesso sono abbastanza bloccata a Rotterdam.
Che rapporto c’è tra il tuo lavoro e la città in cui vivi?
Mi sento davvero in debito con Rotterdam per il modo in cui ho potuto portare avanti il mio lavoro. Quando mi sono trasferita c’erano molti edifici vuoti e ho avuto la possibilità di stabilirmi con un budget davvero ridotto. Non avevo la pressione di vendere i miei lavori in modo repentino e quindi mi sentivo libera di esplorare, provare cose nuove. Lavoravo in un bar per pagarmi l’affitto ed era un modo molto libero per dedicarmi al design. Ed è la città che ha davvero spazio, non avrei trovato un posto per il mio studio in Amsterdam ad esempio. Ed è una città portuale quindi ci sono molte fabbriche in zona a cui posso rivolgermi per produrre le mie cose.
Come descriveresti la tua casa?
È un parco giochi! È molto aperta e possiamo spostare i mobili da un posto all’altro per farla sembrare sempre nuova. Può essere molto intima ma anche molto aperta ed è una metafora di come viviamo la nostra vita in modo flessibile.
In copertina: Sabine Marcelis con l’installazione The Cobalt House per La Prairie in occasione della fiera Edit Napoli 2023
Immagine dell’opera site specif Ra Forever is now III courtesy Art d’Egypte/Culturvator