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Vai allo shop30 Agosto 2022
La manifattura, lo stile unico, la bellezza senza tempo: storia di un marchio attraverso le sue collezioni più prestigiose
La manifattura, lo stile unico, la bellezza senza tempo: storia di un marchio attraverso le sue collezioni più prestigiose
Divano e poltrone in pelle rappresentano l’archetipo dell’arredo da salotto elegante e senza tempo. È il classico nell’accezione migliore del termine, accezione che indica la capacità di reinventarsi, senza snaturare le proprie radici, che nel caso di Poltrona Frau sono ancorate a un’esperienza di oltre un secolo di alta manifattura. Poltrona Frau è infatti il marchio che più di ogni altro identifica la progettazione e produzione di arredi in pelle, non solo perché è un’azienda storica ma anche perché ha saputo innovarsi nell’approccio formale ma anche nella progettazione di arredi in pelle inaspettati, per portare questo materiale oltre i confini della zona living, come vedremo meglio in seguito.
Poltrona Frau non ha mai smesso di fare ricerca, sulla lavorazione e sulla presentazione di finiture e palette cromatiche contemporanee, da inserire con eleganza naturale in contesti d’arredo votati al design. Ha coinvolto negli anni progettisti innovativi e dal prestigio internazionale per rinnovare le proprie collezioni. Senza rinunciare alle collezioni storiche, che del resto continuano ad essere ricercate e desiderate anche dalle nuove generazioni. Un arredo Poltrona Frau è sempre iconico e sa farsi apprezzare a lungo, accompagnando chi lo sceglie in diverse fasi della vita, in modi e luoghi diversi. Anche perché allo stile si accompagna la qualità, formale e sostanziale, di ogni collezione.
Tra i meriti di Poltrona Frau c’è sicuramente quello di aver costantemente lavorato sul catalogo, introducendo ben misurate novità. Senza ricercare il clamore ma piuttosto con l’obiettivo di individuare soluzioni nuove per nuove esigenze di vita. Coinvolgendo progettisti di spessore e non solo di fama, chiamati a creare a partire dalle radici produttivi dell’azienda e in coerenza con il suo stile.
Per capire davvero lo stile Poltrona Frau e la sua evoluzione nel corso dei decenni, può essere importante contestualizzare la nascita di questo marchio e del suo concept. L’azienda viene fondata da Renzo Frau nel 1912, sardo, si era trasferito a Milano per fare il militare e poi a Torino, dove aveva iniziato a lavorare in una ditta di produzione di finta pelle. Un viaggio di lavoro in Gran Bretagna gli consente di scoprire le poltrone Chesterfield, ne rimane conquistato e inizia un’importazione di successo in Italia. Con grande entusiasmo e spirito imprenditoriale si guarda intorno, nutrendo il suo bagaglio di influenze francesi e mitteleuropee. Da qui l’idea di fondare, nel 1912, Poltrona Frau: un laboratorio di idee in cui confluiscono anche le influenze di artisti e creativi che Frau accoglie con lungimiranza.
Scompare prematuramente nel 1926 lasciando alla moglie le redini dell’azienda e un significativo bagaglio di progetti che la nutriranno negli anni a venire.
Lo stile Chesterfield segna dunque l’esordio di Poltrona Frau e tutta la prima metà del ‘900, periodo in cui le collezioni dell’azienda entrano in luoghi istituzionali e dimore aristocratiche.
Nella seconda metà del ‘900, all’indomani delle due guerre, lo scenario sociale cambia, cambia la progettazione domestica e la concezione dell’arredo. Poltrona Frau tiene testa al cambiamento, coinvolgendo i protagonisti di questa nuova visione della progettazione: designer come Gio Ponti e Gastone Rinaldi contribuiscono a introdurre collezioni dalle linee moderne, essenziali, arrotondate. L’estetica si rinnova, la sostanza resta fedele a una produzione di alta qualità e ricerca sui materiali. È questa l’epoca in cui si afferma una nuova idea di salotto: meno formale, più rilassata, accoglie la sperimentazione formale con orgoglio e ne fa sfoggio. Negli anni ’80 Poltrona Frau mette in produzione il divano Ouverture di Pierluigi Cerri: basso, soffice, rettangolare e dall’inedita struttura alla base: una lunga trave traforata, antesignana del gusto industriale che diventerà tendenza a partire dagli anni 2000. Dimostrazione di come Poltrona Frau abbia avuto la capacità di sperimentare, anche in modo radicale, senza paura e senza perdere la sua eleganza identificativa.
Gli anni 2000 sono per Poltrona Frau la fase di consolidamento dei rapporti instaurati con alcuni degli studi di progettazione contemporanei più coerenti con lo stile dell’azienda. E del crescente interesse nei confronti di materiali e processi produttivi orientati alla sostenibilità. Le palette cromatiche si rinnovano e si amplia la gamma di arredi in pelle proposti dall’azienda: non più solo divani e poltrone ma anche scrivanie, sedute da pranzo, librerie e arredo per la zona notte. Una produzione di ampio respiro che valorizza la versatilità della pelle, materiale naturale e dalla bellezza senza tempo.
Nel destino di ogni collezione di Poltrona Frau è scritto un futuro da icona: perché l’azienda sceglie con cura i progettisti da coinvolgere, a cui chiedere progetti che abbiano davvero ragione di esistere e non semplicemente destinati a incrementare le pagine dei cataloghi. I disegni entrano tutti nella storia e allo stesso tempo sono pensati per trasformarsi nel tempo, assumendo nuove configurazioni e nuovi colori che possano adattarsi alla vita che cambia e a nuovi scenari domestici. Proprio come la poltrona e il divano Chester, da cui tutto è cominciato, e che ancora oggi sono perfettamente integrati in un contesto d’arredo moderno.
Come già accennato la spinta a creare l’azienda fu data a Renzo Frau da un viaggio di lavoro in Gran Bretagna, nel corso del quale ebbe l’occasione di scoprire la tradizione inglese del divano Chester. Che dal primissimo catalogo, del 1912, non ha mai abbandonato la produzione di Poltrona Frau, e ha saputo assumere configurazioni nuove e inaspettate. Restando comunque fedele alle sue caratteristiche fondamentali: la lavorazione capitonné eseguita rigorosamente a mano, lo schienale e i braccioli arricciati verso l’esterno e i piedi, a vista, arrotondati e in legno, eventualmente rivestiti in pelle.
Quando Renzo Frau scompare, prematuramente, nel 1926, lascia nelle mani della moglie la gestione dell’azienda e una serie di progetti ancora non realizzati. Vanity Fair è uno di questi: messa in produzione nel 1930, sorprende per il suo design moderno, per le linee essenziali e attuali. Non a caso è diventata l’emblema dell’azienda e simbolo del Made in Italy nel mondo. La struttura è in massello di faggio stagionato, retro e fianchi sono scanditi da una serie di chiodini rivestiti in pelle.
La collezione Dezza, che comprende divano e poltrone, è una sorta di manifesto progettuale congiunto di Gio Ponti e Poltrona Frau. Del primo si leggono alcuni dei canoni ricorrenti, come le gambe a sezione triangolare, lo schienale slanciato all’indietro e i braccioli bassi. Di Poltrona Frau, si legge, naturalmente, la capacità di tradurre in un’estetica moderna la bellezza della pelle, iniziando a sperimentare, sulle forme e sui colori di tendenza a partire dagli anni ’50.
I prodotti di Poltrona Frau sono caratterizzati tutti da un’eleganza senza tempo, da un’estetica di carattere ma mai ancorata a tendenze del momento, quanto piuttosto allo stile proprio dell’azienda. Uno stile fatto di linee raffinate, dettagli ricercati e dalla capacità di valorizzare la pelle, un materiale per sua natura destinato a diventare più bello e interessante con il passare degli anni.
Un invito al relax, senza pensieri, a partire dal titolo di una canzone dei Beatles. Ludovica e Roberto Palomba interpretano con disinvoltura lo stile senza tempo di Poltrona Frau con questo sistema da salotto che può assumere diverse configurazioni, senza tradire il suo intento: offrire momenti di convivialità informale, sempre con l’eleganza spontanea che ne contraddistingue lo stile. Molto interessante è anche la serie di elementi accessori, come la mensola da retro-schienale, che completano e rendono ancora più funzionale il sistema da salotto.
La poltrona Archibald è uno dei frutti più interessanti della collaborazione tra Jean Marie Massaud e Poltrona Frau: una collaborazione fruttuosa, che negli anni ha portato l’azienda a rinnovarsi con stile. Archibald è un sorprendente connubio di linee essenziali e ricercatezza, confort ed eleganza. È un gioco di sapienti contrasti: tra la seduta ben tesa e la frivola arricciatura dello schienale, tra il generoso volume della seduta e la delicatezza della struttura delle gambe. Molto interessante è anche la versione dining chair, per una zona pranzo moderna, accogliente e di grande eleganza.
Lo stile Poltrona Frau non coinvolge solo il divano e le poltrone e negli anni l’azienda ha introdotto in catalogo esempi eccelsi di scrivanie, letti, panche e altri arredi. Tra cui, molto amate, le librerie Turner e Albero di Gianfranco Frattini, che l’azienda ha messo in produzione con successo. Turner è ispirata alle librerie girevoli inglesi, che appartengono alla stessa tradizione d’arredo che ispirò Renzo Frau nei primi del ‘900. Albero è invece una libreria del tutto innovativa, pensata per il centro della stanza e non più, come le librerie classiche, per la parete. Un’autentica scultura funzionale che porta con sé la bellezza naturale che ricorre in tutti i progetti di Poltrona Frau.