La panca Ripples di Toyo Ito per Horm compie vent’anni

3 Agosto 2023

Dall’architettura al design di prodotto, dagli spazi pubblici a quelli domestici: Toyo Ito esplora tutte le scale della progettazione sperimentando il comportamento delle strutture nel passaggio dal piccolo al grande, dal privato al pubblico e viceversa. Non è da tutti avere il talento per immaginarlo e le competenze per farlo, ma Ito, ci riesce e non a caso nel 2013 è stato insignito del Pritzker prize, il massimo riconoscimento per l’architettura. Nato a Seoul nel 1941, si trasferisce con i genitori in Giappone e si laurea in architettura all’università di Tokyo, città in cui fonda il suo studio di progettazione. Ha una visione molto ampia della cultura architettonica e i suoi edifici non sono mai semplici strutture ma piuttosto condensano riflessioni formali e progettuali, tecnologia e contemplazione. E lo stesso vale per i suoi arredi in cui ricorre un approccio che a un primo sguardo appare poetico e contemplativo per poi rivelarsi rigoroso e puntuale.

Accade anche nel progetto della panca Ripples per Horm di cui si celebra oggi il ventesimo anniversario.

Ripples nasce nel 2003 come istallazione urbana per la zona di Roppongi Hills a Tokyo: la sua prima versione è, infatti, in acciaio, alluminio, ottone e rame. Sulla panca, i diversi materiali, ciascuno con il suo colore, vengono utilizzati per riprodurre l’effetto di centri concentrici che evocano il movimento creato da un sasso gettato nell’acqua. La parola ripples, si traduce con increspature e questo ci porta a un altro tema ricorrente dell’approccio di Toyo Ito: la sensorialità. Dagli arredi agli edifici le sue opere sollecitano tutti i sensi e nel caso della panca Ripples il tatto e la vista sono protagonisti. La superficie è, infatti, piacevolmente irregolare e invita la mano a percepire questo movimento della materia. La vista è sollecitata dalle forme circolari e ondulate ma anche dalle tonalità ora più intense ora più delicate. Nella sua versione originale, destinata agli spazi urbani, Ripples si configura quindi come un invito a prendersi una pausa e riposare non solo il corpo ma anche lo sguardo, sgombrando la mente facendo spazio alla contemplazione.

Nello stesso anno, Toyo Ito prende per mano la panca Ripples e la accompagna tra le mura domestiche grazie a un incontro con Horm. La filosofia dell’azienda è quella di creare emozioni attraverso l’arredo, suscitare stupore senza trascurare la funzione. Un approccio che immediatamente si sintonizza con il metodo dell’architetto giapponese creando un’alchimia sorprendente. Nel passaggio dallo spazio urbano alla casa, Ito decide di rivoluzionare la panca senza snaturarla. La chiave è sostituire i metalli con il legno per proteggere il senso di movimento, l’increspatura, la dinamica del colore, e allo stesso tempo creare un arredo che si inserisca in maniera più morbida e confortevole in uno spazio interno.

Nasce così la versione di Ripples per Horm che nel 2004 vince il Compasso d’Oro nella categoria design per l’arredo. Al posto di acciaio, alluminio, ottone e rame ci sono ora le diverse essenze di legno: noce canaletto, mogano, ciliegio, rovere e frassino. Sollecitano la vista e il tatto ma allo stesso tempo, i cerchi concentrici che sembrano scolpiti suggeriscono configurazioni possibili dell’uso della seduta pensate per momenti di conversazione a due oppure semplice contemplazione. Nel passaggio dall’esterno all’interno, dal metallo al legno, il profilo scultoreo non si perde ma piuttosto cambia personalità diventando più domestico e informale ma sempre di grande eleganza. Senza tralasciare la funzione, dal momento che le sedute vengono rifinite a mano per garantire comfort e bellezza fino al più piccolo dettaglio. Ripples diventa una panca scultura e si fa apprezzare non solo per la sua filosofica bellezza ma anche per la sua versatilità: dallo spazio privato al contract, dalla zona notte alla zona giorno, è l’elemento d’arredo che completa l’esperienza d’uso dell’ambiente così come il suo decoro d’insieme.

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