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Vai allo shop16 Aprile 2025
Gli elementi del divano Lisse sono come ciottoli levigati dallo scorrere dell’acqua e sono frutto di un’importante ricerca sui materiali.
Lisse si traduce dal francese con liscio, senza pieghe, e questa sensazione, tattile e visiva, è ciò che ha ispirato Sabine Marcelis nella ideazione del suo primo imbottito, prodotto da laCividina e presentato al Salone del mobile appena concluso.
La genesi di questo divano è particolare: Marcelis è incline a produzioni indipendenti e per una recente collaborazione con un marchio di skincare di lusso aveva creato una collezione di imbottiti protagonisti di un evento del brand in occasione di Art Basel a Miami. La designer aveva nel cuore e nella mente il divano Osaka disegnato da Pierre Paulin nel 1967 e oggi prodotto da laCividina ecco perchè introdurre Lisse all’azienda è stato un gesto naturale e semplicemente opportuno.
Modulare e fluido, Lisse sembra una scultura morbida e in questo è perfettamente coerente con lo stile di Marcelis, le cui produzioni hanno un profilo scultoreo e metafisico. Può essere abbinato a elementi come pouf e sedute supplementari per creare infinite configurazioni e si adatta a contesti di vario genere, sia domestici che di hospitality. È rivestito con Mylla, il primo tessuto monomateriale in poliestere interamente riciclato sviluppato dal brand olandese Febrik. Il risultato oltre ad essere sostenibile è innovativo dal punto di vista formale perché non ha cuciture visibili per rendere la superficie ancora più liscia e surreale: “Quando si usano forme organiche, di solito ci sono molte cuciture per ottenere quel risultato o si creano grinze. Ma per questo divano ci sono solo due cuciture visibili in tutto il pezzo, e ne sono davvero grata”, spiega la designer.
Qual è stata la tua idea iniziale per questo progetto e come si è sviluppata fino al risultato finale?
Lavoro principalmente con materiali duri in forme geometriche. Per la mia prima incursione in un divano ho voluto puntare sulla morbidezza, nel linguaggio formale e nella materialità – da cui il nome Lisse (francese per morbido). Ho voluto anche realizzarlo con un unico schienale gestuale ma con diverse sedute a isola, in modo da renderlo un progetto estremamente flessibile che permettesse di crescere e rimpicciolirsi e di utilizzarlo in diverse configurazioni e direzioni.
In quali aspetti ti senti vicina all’approccio e allo stile de laCividina?
L’azienda, proprio come me, lavora in modo intuitivo anziché puramente strategico. Per me è lo stesso; a volte le cose sembrano giuste senza alcuna ragione. Credo che Fulvio Bulfoni abbia avuto questa sensazione anche quando gli ho mostrato il progetto del divano Lisse. Non era qualcosa di specifico che stavano cercando nel loro catalogo, ma sembrava la cosa giusta! Penso che sia importante ascoltare questa intuizione e penso anche che sia raro che i marchi operino con questa sensibilità.
Il divano è rivestito interamente in tessuto riciclato, quali sono le implicazioni di questa scelta?
Per me non è un problema lavorare con materiali sostenibili. Il più possibile provenienti e prodotti in modo responsabile e facili da riciclare. Questo è il primo monomateriale di Fabrik realizzato interamente in poliestere riciclato. E soddisfa ancora tutti i requisiti necessari per rivestire questo divano nel modo più giusto possibile (cioè senza pieghe!). Ne sono molto felice!
Parlando di interni, quali sono, secondo te, le priorità nella progettazione e nella scelta degli arredi oggi?
Flessibilità di oggetti e design che si evolve con le persone. Oggetti che possono essere facilmente “aggiornati” o integrati in modi diversi man mano che la vita si evolve in case più grandi o più piccole.