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Vai allo shop24 Settembre 2024
Suggestioni africane e lance masai sono l’ispirazione formale per la collezione outdoor Kilt di Marcello Ziliani per Ethimo.
“Uno spazio abitativo tout court”: è la definizione di outdoor del designer Marcello Ziliani che nel progettare la collezione Kilt per Ethimo ha convogliato emozioni e funzioni. Le prime scaturiscono da un viaggio attraverso la savana africana alla scoperta di un senso primordiale dell’essere. Le seconde nascono da una riflessione sull’utilizzo dello spazio domestico all’aperto e sulla necessità di individuare materiali e tecnologie innovative per viverlo in ogni stagione. Senza trascurare la sostenibilità che si esprime, in primis, attraverso la qualità e la durevolezza degli arredi.
Cosa ha ispirato la collezione Kilt per Ethimo e cosa ha guidato la scelta dei materiali impiegati?
Kilt è nata sull’onda delle emozioni vissute nella savana dei grandi parchi africani, dove ti senti incredibilmente a tuo agio perché lì tutto è in qualche modo ricondotto alle origini, alle tue origini. C’è qualcosa di primordiale, di sensuale, di profondo. I sensi sono coinvolti e attratti dalla concretezza di ciò che ti circonda, non ci sono filtri, schermi, interfacce.
Ho cercato di rendere percepibili queste sensazioni in Kilt attraverso i materiali, le forme, la dimensione sensoriale, sperando di riuscire, almeno parzialmente, a riportare quelle atmosfere, quelle emozioni.
Il legno di Kilt è ruvido, al tatto e alla vista, gli incastri della struttura sono elementari, “antichi”, l’uso della corda grezza per la seduta riprende il concetto e il sapore delle tessiture a mano, mentre sullo schienale e sulle gambe anteriori si rifà alle impugnature delle lance masai. Anche le forme sono volutamente semplici, le gambe posteriori che salgono dritte, convergenti, a innestarsi nell’arco puro dello schienale, quelle anteriori che si aprono accoglienti a sostenere i braccioli.
Il telaio sotto la seduta inoltre rende la struttura estremamente robusta e resistente nel tempo (la durata è qualità primaria in termini di sostenibilità), consentendo al contempo un’ottima impilabilità, qualità importante in termini di funzionalità d’uso e riduzione degli spazi.
Tutta la collezione, recentemente arricchita dal generoso daybed, è guidata dagli stessi concetti e la cosa che mi piace davvero molto è che il risultato è sorprendentemente raffinato, elegante. Come i movimenti degli animali della savana.
Dal punto di vista delle prestazioni ci sono particolari caratteristiche innovative nei materiali e nelle eventuali lavorazioni usate?
C’è la sapienza del lavoro artigianale applicata attraverso l’utilizzo di materiali contemporanei, dalle elevate prestazioni e responsabilmente attenti all’ambiente, il teak utilizzato da Ethimo è certificato FSC. Una particolarità di Kilt è l’elevato confort ottenuto senza l’uso di cuscini o imbottiture, grazie al fitto intreccio delle corde della seduta e dello schienale. Questo significa non doversi preoccupare in caso di pioggia e maltempo.
Nella progettazione di uno spazio outdoor quali sono le priorità oggi?
L’esperienza vissuta con il lockdown, e allo stesso tempo la nuova sensibilità nei confronti della natura, hanno generato un forte desiderio di vita all’aperto come viatico di benessere, relax e rigenerazione, ma anche occasione di attività e incontro.
Questo mutato atteggiamento nei confronti dello spazio outdoor, che sempre di più viene concepito come spazio abitativo tout court, porta con sé il concetto di una sorta di estensione dei luoghi dell’abitare, sia privati che condivisi, e questo ha comportato una sana contaminazione che ha rotto le rigide barriere che separavano l’indoor dall’outdoor facendo fluire, nei due sensi, elementi tipologici, espressivi e funzionali.
In questo nuovo scenario noi progettisti dobbiamo essere capaci di raccogliere la sfida di una progettazione responsabile e innovativa, capace di interpretare e sublimare questo desiderio di stare all’aperto anche grazie alla disponibilità di nuovi e innovativi materiali e tecnologie, ma anche dal punto di vista sia prestazionale che espressivo ma anche, soprattutto, in termini di concreta sostenibilità ambientale.