Scopri il nostro e-shop e accedi a un catalogo digitale di oltre 40.000 prodotti di design.
Vai allo shop27 Marzo 2024
Questo sgabello fu immaginato e disegnato da Le Corbusier per la sua cabina al mare.
Nel 1951, seduto al tavolino di una trattoria in Costa Azzurra, Le Corbusier disegna di getto il progetto per il Cabanon. Come suggerisce il nome si tratta di un capanno di piccole dimensioni, solo 14 metri quadrati, pensato per le vacanze e dunque privo di sovrastrutture e disegnato individuando le misure e le proporzioni applicando il Modulor, un sistema da lui stesso formulato per stabilire, a partire dalle misure dell’uomo, la grandezza delle architetture.
Il Cabanon viene costruito seguendo esattamente quel disegno eseguito in un attimo e pensato da Le Corbusier come omaggio alla moglie: è una cabina al mare che contiene lo stretto necessario per un soggiorno di vacanza. È in questa cornice che si inserisce anche il disegno del LC14 Tabouret Cabanon, uno sgabello archetipico che, come la piccola dimora, è il frutto di un’intuizione avuta dal progettista nel tempo libero.
Si dice, infatti, che lo spunto sia stata una vecchia cassa di whisky abbandonata sulla spiaggia e trasformata in sgabello di fortuna. In quel momento, quella seduta appare a Le Corbusier perfetta per il Cabanon, per l’essenzialità dei suoi arredi simili a scatole di legno, ed è così che nasce questo celebre e iconico oggetto di design. Il Tabouret e il Cabanon sono quindi due progetti paralleli in cui l’uno ispira e legittima l’altro e insieme rivelano la capacità di Le Corbusier di ridurre il pensiero progettuale all’essenziale promuovendo anche una riflessione su ciò che, in tema di arredo e architettura, sia davvero necessario e importante.
E se quel capanno era un inno all’essenzialità, un’ossatura più che una dimora, a partire dal 2010 Cassina lo inserisce nel suo catalogo e lo consegna all’abitare del presente. Negli anni lo sgabello si è adattato a contesti abitativi anche completamente diversi, dimostrandosi adatto ad ogni stile – dal classico al contemporaneo, dal rustico chic all’industriale – e a ogni tipo di palette cromatica, proprio grazie al legno lasciato al naturale che lo caratterizza.
La struttura, infatti, è a doghe incollate in massello di castagno con verniciatura opaca trasparente a poro aperto. Una finitura che mette in risalto le caratteristiche naturali del legno, ulteriormente valorizzate dall’incastro a coda di rondine che evoca la sua radice artigianale. Lo sgabello presenta su ogni lato un’apertura orizzontale per facilitarne lo spostamento e trasformarlo da seduta a tavolino o comodino.
Matthieu Blazy, direttore creativo di Bottega Veneta lo ha definito “Un oggetto pratico che è diventato una leggenda” non a caso ha scelto proprio questo sgabello come seduta e scenografia della sfilata del suo brand in occasione dell’ultima settimana della moda a Milano. Nell’allestimento, oltre al Tabouret solo una serie di incantevoli cactus in vetro di Murano: un paesaggio desertico votato alla bellezza.
Accanto alla versione originale, Cassina propone oggi anche due varianti: LC 14 02 Maison du Brésil, in legno massello di rovere e LC14 Tabouret Nantes Rezè in multistrato di betulla impiallacciato in rovere in azzurro oltremare e marrone, due colori presenti nella palette ricorrente di Le Corbusier.
Le tre versioni conservano l’intuizione originaria di semplicità e di bellezza essenziale invitando a ritrovare l’essenza degli oggetti e degli arredi per apprezzarne la purezza e la poeticità.