La funzione e la bellezza della luce secondo Francesca Smiraglia

21 Settembre 2023

La designer racconta gli ultimi progetti realizzati per Kdln tra illuminazione e decoro

Femminile e grintoso, evocativo e contemporaneo: è lo stile della designer Francesca Smiraglia, nata nel 1983 e specializzata in lighting design. Il suo approccio è puntuale e rigoroso e si traduce in luci che illuminano e decorano, entrando a far parte del contesto domestico in modo vivace ed elegante. L’ispirazione formale ha fonti illimitate ed ecco che, per esempio, un cappello sfoggiato dalla duchessa di Cambridge diventa spunto per la lampada Kate, disegnata da Smiraglia per Kdln, azienda di illuminazione con cui è nata una proficua collaborazione sul campo, come lei stessa racconta.

Qual è la tua formazione e cosa ti ha portato a scegliere il design?

Sin da piccola ho avuto la passione per il disegno. La formazione artistica ricevuta durante la scuola superiore d’arte mi ha fatto scoprire una forte attitudine alla progettazione, che ho successivamente approfondito durante gli studi universitari in disegno industriale presso il Politecnico di Milano. In quegli anni mi sono appassionata alla materia Luce e alla sua bellezza, e questo mi ha portato a specializzarmi nel Lighting Design e nella progettazione del prodotto di illuminazione.

Il design rappresenta per me trasversalità, curiosità e immaginazione, rappresenta il “fare” o, meglio, il “progettare” che già contraddistingue la vita di ognuno di noi ma applicato su progetti e oggetti per gli ambienti che l’uomo scopre, abita e vive, rendendoli personali.

Come è nata la collaborazione con Kdln e cosa ti ha colpito di questa azienda?

In passato mi è capitato di inserire alcuni prodotti dell’azienda nei miei progetti illuminotecnici e così ho pensato di proporre alcune idee. La collaborazione con Kdln è nata con l’apparecchio a soffitto Dala, che ha subito destato interesse essendo un prodotto deco-architetturale e quindi in linea con la visione dell’azienda. Sono poi seguiti negli anni, attraverso briefing ben precisi con l’azienda, nuovi sviluppi e proposte che hanno portato a disegnare oggetti che manifestassero performance di luce funzionale dal design senza tempo. Reputo Kdln un’azienda trasversale che ha colto l’importanza della materia Luce nella creazione di apparecchi funzionali al contempo decorativi. Gli oggetti Kdln arredano lo spazio con un loro segno e identità, lavorano su diversi livelli di qualità e quantità di luce garantendo un’offerta eterogenea per i lighting addicted.

Nella progettazione della luce per uno spazio, quali sono le priorità?

Durante la fase di progettazione di un prodotto di illuminazione penso a oggetti che possano assumere una valenza estetica e di presenza senza tempo, rappresentino e definiscano la funzione della luce in base alla loro potenza, dimensione e collocazione in uno spazio. Il pensiero progettuale si manifesta prima, (forse per deformazione professionale essendo una lighting designer) nel pensare alla luce come quantità, emissione, distribuzione e apparenza, per poi essere accompagnata dall’oggetto, dal prodotto che ne contiene e poi ne manifesta la luce. Il prodotto di illuminazione però vive anche da spento per cui è importante che possa integrarsi e diventare parte di uno spazio anche quando non è in funzione.

Quali sono i punti di forza di Dala e Dala Linear?

Dala e Dala Linear sono due prodotti deco-architetturali basati sull’illuminazione diretta e diffusa, sulle forme delicate e gentili, sul disegno grafico e senza tempo, l’essenzialità dei tratti e la compattezza stilistica. Dala accoglie una luce diffusa e morbida senza schermare troppo il diffusore e garantire così l’illuminamento verticale; al contrario Dala Linear manifesta una luce diffusa e diretta schermata dalle due scocche della struttura, pensata per evitare l’abbagliamento sulle postazioni di lavoro e scrivanie.

Qual è il concept della lampada Kate e per quali spazi è immaginata? Kate è una plafoniera di grandi dimensioni dalla forma simmetrica ma posizionata a soffitto (o a parete) in maniera asimmetrica, in modo da modulare lo spazio in modo non convenzionale, sia con la sua presenza che con la luce emessa. L’esigenza per cui nasce Kate, è quella di garantire una diffusione della luce molto ampia. Ecco, quindi, che la forma geometrica solida come quella del cono è associata ad un’importante fonte luminosa. È perfetta per spazi ampi come grandi soggiorni, foyer e aree di attesa, in generale sia per il settore contract che per il residenziale.

Da cosa nasce l’idea di introdurre una nota di colore nella lampada Model T?

Ben tre note di colore per la Model T versione Pop! L’ispirazione proviene da diverse correnti e movimenti come De Stijl, Bauhaus e post-modernismo. La sintesi progettuale include i tre diversi colori associati a tre figure geometriche semplici come il cerchio, il quadrato e il rettangolo, che fanno da contrappeso al diffusore cilindrico e tridimensionale.