“Alchimie nel Vuoto” di Elena Salmistraro: scegliere l’arte a partire dalle emozioni

15 Novembre 2024

Elena Salmistraro

Dal 28 novembre la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea ospita Alchimie nel vuoto, la prima personale di Elena Salmistraro.

Elena Salmistraro è una designer dal forte profilo creativo, i suoi arredi e accessori si riconoscono per la ricerca cromatica ma anche per le forme spesso organiche, antropomorfe e giocose. E proprio a partire da questo suo lato più artistico e votato all’immaginazione libera, la galleria di Milano Antonio Colombo Arte Contemporanea ospita dal 28 novembre all’8 febbraio la sua prima mostra personale dal titolo “Alchimie del vuoto” a cura di Silvana Annicchiarico. Un’occasione preziosa per indagare l’immaginario dell’artista e designer a partire dal quale nascono anche le sue collezioni di arredi e accessori.

Chi sono e cosa rappresentano per te le creature che disegni?

Ho sempre mostrato una certa riluttanza nel condividere quelli che considero i miei disegni più personali, quelli che realizzo al di fuori del mio lavoro, perché portano con loro un significato profondo e un valore che va al di là della semplice forma. Per me, il disegno rappresenta una forma di terapia, un modo per allontanare angosce e paure; è uno stratagemma che ho coltivato sin dall’infanzia e che mi ha sempre sostenuto nel mio cammino. Quando Colombo mi ha proposto di esporre i miei lavori, ho impiegato del tempo ad accettare. Però, grazie allo sguardo critico di Silvana Annicchiarico, che ha saputo ricomporre magistralmente il mio universo creativo, abbiamo deciso di dare voce ai miei mostri e alle mie paure, che si animano e, in alcuni casi, prendono forma trasformandosi in oggetti, vasi, tappeti e sculture.

Elena Salmistraro, Tracino. Il vaso velenoso, 2024
Elena Salmistraro, Tracino. Il vaso velenoso, 2024, acrilico su tela, 90×185 cm

Oltre ad essere protagoniste della mostra, queste creature entrano nelle case sotto forma di oggetti e arredi che tu disegni. Che vita immagini per loro e che tipo di interazione con chi abita la casa?

La collezione comprende principalmente dipinti e stampe, insieme a due totem, una scultura, alcuni vasi e un tappeto arazzo. Questi oggetti non sono destinati a svolgere una funzione precisa, ma si concentrano esclusivamente sull’aspetto decorativo. Come dicevo prima, anche gli oggetti oltre i dipinti, sono concepiti come opere d’arte, completamente dedicate alla dimensione emozionale ed empatica. Quindi chi sceglierà di acquistarli lo farà perché in quelle opere ritroverà una parte di sé, e spero si riesca ad instaurare un legame unico di affezione, contemplazione, simpatia, amicizia e perché no, compagnia.

I colori sono un elemento costitutivo delle tue creazioni, sia artistiche che di prodotto, in che modo li scegli e li metti insieme?

È vero che i colori rappresentino un elemento fondamentale per il mio lavoro. Per realizzare questi quadri, ad esempio ho catalogato e numerato con cura tutte le tonalità, perché solitamente non mi accontento di ciò che trovo. Mi affascina moltissimo mescolare le diverse sfumature, ed anche se è un’attività meticolosa e impegnativa, risulta estremamente gratificante. Per me, i colori incarnano l’energia vitale e le emozioni, sono unici e hanno il potere di influenzare il nostro stato d’animo. Non si tratta solo di una scelta stilistica, ma di un’espressione profonda che sono riuscita a trasferire anche nei miei prodotti. Negli anni passati, purtroppo, il design a preferito l’assenza di colore, optando per scelte monocromatiche che a mio parere risultano spesso prive di identità.

Elena Salmistraro, Bonnet. Lo specchio carnivoro.
Elena Salmistraro, Bonnet. Lo specchio carnivoro, 2024, acrilico su tela, 90×185 cm

Come si realizza l’equilibrio tra la dimensione artistica e quella più concreta dell’industrial design?

É una domanda che mi pongo quotidianamente, poiché mi diverto a lavorare al confine tra discipline diverse, che si tratti di arte, moda, grafica o scenografie. Di conseguenza, il tema dell’equilibrio è una costante nel mio lavoro. A mio avviso, è essenziale saper bilanciare con precisione i pesi sulla bilancia, cercando di comprendere al meglio sia il nostro cliente sia l’utente finale. Ogni progetto, dipinto o allestimento è come una ricetta composta da molteplici ingredienti, e sta a noi designer trovare le giuste dosi per creare un’armonia perfetta.

I ritratti di Elena Salmistraro sono di Beppe Brancato.